Peccato parlare

La montagna è una calamita. Quando si cammina e si sale, passo dopo passo cresce l’attrazione e non ci si vorrebbe mai fermare. La curiosità di scoprire quale scorcio si offrirà ai nostri occhi appena superata una roccia, una macchia di conifere o un’ansa del sentiero è irresistibile e ci fa dire “ dai, ancora un po’ …”.

A volte, però, il tempo non è sufficiente o la nostra attrezzatura non adeguata all’impresa, perciò è saggio rimandare il resto del cammino alla prossima volta e accontentarsi del traguardo raggiunto. Così, fermandosi, si scopre qualcosa di ancora diverso che la montagna regala. Il silenzio, la calma, il riposo.

Il silenzio che la neve dona è pesante, penetrante, se lo si ascolta con attenzione finisce per riempire ogni anfratto del nostro corpo, a partire dalla testa. Ci svuota dei veleni accumulati e ci riempie di un balsamo impalpabile. Eccola, finalmente, questa calma ritrovata che sempre più spesso viene calpestata. Bastano pochi istanti di riposo, avvolti dal candore di un regno ovattato, per sentirsi aderenti a noi stessi, dimenticare il superfluo e riprendere contatto con l’essenziale della nostra anima. È qualcosa di primitivo, di ancestrale ma insieme spirituale.

“Peccato parlare …” è vero. il grido roco di un rapace fende l’aria e ci ricorda che, in fondo, non siamo così soli qui. Tanti piccoli occhi ci spiano e condividono questo spazio con noi, ospiti passeggeri.

Ascoltiamo in silenzio il bisbigliare delle foglie secche che fanno capriole nel vento. Annusiamo la terra scura sconvolta dalle talpe, invisibili ma svelte a riappropriarsi del proprio territorio appena spariti gli umani. Tocchiamo la roccia su cui siamo appoggiati, il velluto del muschio carezzato dal sole, promessa di primavera. Lecchiamo l’aria frizzante, facciamone il pieno sul nostro viso, nei nostri polmoni, perché possa mantenerci così felicemente vivi anche quando saremo rientrati nei nostri spazi angusti e battaglieri.

Restiamo immensi dentro, come queste vallate. Restiamo candidi dentro, come questa neve. E ripartiamo migliori, carichi di questi preziosi attimi di silenzio, di pace e di riposo che solo la montagna regala.