Provo un sentimento di sana invidia nei confronti di Graziano Capponago del Monte. Primo, perché leggo puntualmente i suoi articoli diffusi dal sito www.SvizzerAmo.it, creato da lui e sua moglie Veronica nel 2014, e ogni volta dico a me stessa “che fortuna aver visitato luoghi così affascinanti della piccola grande Svizzera!” Il secondo motivo della mia sana (ripeto, “sana”) invidia è che questo giornalista, da sempre interessato alla cultura germanica, ha esplorato tutti, ma proprio tutti, i 26 Cantoni della Confederazione. Cosa che vorrei tanto realizzare anch’io, innamorata della Svizzera sin da bambina, quando mi ripromisi di viverci da grande.
La simpatia per questo tema mi ha portato a leggere il libro che Graziano ha da poco pubblicato, dal titolo emblematico: Enigma Svizzera. Viaggio oltre tutti gli stereotipi e i luoghi comuni (Infinito Edizioni, 2024). E già dalla prima riga è stato un colpo di fulmine, perché anche per me “La Svizzera, evidentemente, era nel mio destino.” Partendo da teneri e divertenti aneddoti personali, legati a ricordi di famiglia, Graziano racconta il suo legame, profondo e crescente, con un Paese che l’ha condotto a sé attraverso una serie di coincidenze. Chiamiamo “coincidenze” fatti significativi per noi importanti, ai quali non sappiamo dare una spiegazione, ma che inconsciamente ci suggeriscono un percorso da seguire, come fosse prestabilito da un misterioso disegno. Ecco, la Svizzera è il percorso di Graziano.
Non solo personale ma anche professionale. E questo libro ne è l’espressione più recente. Partendo dalle fasi più salienti della storia della Confederazione, pagina dopo pagina ci si trova ai giorni nostri, con una leggerezza che cattura e diverte. Informazioni, sì e tante, ma anche curiosità che da un lato sfatano certi stereotipi dannosi alla vera conoscenza, dall’altro aprono la mente offrendo uno sguardo nuovo su aspetti di un Paese poco noti ai più. Così, miti come quello di Guglielmo Tell vengono ripensati (non demoliti) sotto una luce autentica rispetto all’immaginario collettivo. Resta il fatto, comunque, che una leggenda sia riuscita ad unire una nazione con quattro aree linguistiche e due confessioni religiose cristiane, infondendole una forza identitaria unica. Tutto merito di un balestriere mai esistito!
Dalla storia, ai miti, dai paradossi alle stravaganze, fino alle bellezze della natura e delle città svizzere, unite tra loro da un simbolico filo conduttore: i treni. “… ogni volta che sono in viaggio nella Confederazione, penso che il Signore abbia creato quella terra per giocare con i trenini …”, scrive Graziano. Trovo sia particolarmente affascinante, oltre che istruttivo, questo capitolo dedicato al sistema ferroviario, anche perché ho sperimentato spesso anch’io l’efficienza del suo funzionamento. Ma soprattutto ho gustato la bellezza di lasciarsi “coccolare” attraverso paesaggi da fiaba. Un modo facile per immergersi nella natura imponente della Svizzera per poi approdare a piccole e grandi città, ognuna con la sua storia e la sua architettura.
Dal Ticino a Zurigo, da Ginevra a Lucerna, passando attraverso villaggi “naif” e vette vertiginose, Graziano sfoglia tutto l’incanto di una Svizzera sfaccettata in mille sfumature ma unita dal senso dell’ordine e dall’amore per l’ambiente. Pulizia, decoro, aiole fiorite, parchi, giochi per i bambini si trovano ovunque nelle città e indicano una chiara sensibilità al benessere dei cittadini, che ricambiano con responsabilità. In fondo, la Svizzera è fondamentalmente un Paese agricolo, nonostante le grandi banche, i colossi farmaceutici, il mercato legato all’oreficeria e tutto ciò che negli anni più recenti l’ha resa una nazione ricca. Basti pensare che la Val Poschiavo, nei Grigioni, è un esempio forse unico in Svizzera e nel mondo, con aziende bio al 95%. A questo proposito, il libro offre un delizioso aneddoto riguardo la storia di un paesino in questa valle ma lo lascio scoprire a voi, insieme a tante altre curiosità che vi sorprenderanno, infondendovi la voglia di visitare ogni luogo narrato.
Tornando un attimo a me, alla fine ho mantenuto fede alla promessa di quando ero bambina: vivo in Svizzera da dieci anni ormai e ne sono felice. E sono altresì felice di aver letto questo libro, per aver imparato a conoscere meglio il Paese che tanto amo. Da oggi la Svizzera è un po’ meno un “Enigma”.
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