La “grande madre” in Riva al lago

Ci sono luoghi magici che, inspiegabilmente, ci appaiono d’istinto famigliari, persino intimi, senza mai esserci stati prima. 

Uno di questi luoghi, spiritualmente vivi, è un antichissimo edificio di culto, che personalmente mi ha acceso un profondo sentimento d’appartenenza non appena mi sono avvicinata. Si tratta del Battistero di Riva San Vitale: un abbraccio solido, protettivo, avvolgente, almeno questo io ho avvertito esplorando i suoi spazi esterni, come fosse una grande madre di cui potersi fidare.

Nascosto nel nucleo del piccolo paese affacciato all’estremità sud del lago di Lugano, il Battistero dedicato a San Giovanni risale al VI Secolo e resta il più antico edificio cristiano della Svizzera perfettamente conservato. Evidentemente, insieme alla struttura architettonica, è stata conservata anche la sua aura mistica. A dire il vero tutta la zona antistante il Battistero infonde una sensazione di piacevole attrazione. Un’insolita calma aleggia dalle acque del lago in cui si specchia il Monte San Giorgio, così aspro, così virile, che perfettamente si sposa con la docile femminilità lacustre.

È proprio l’acqua l’elemento che segna la personalità del Battistero, luogo in cui un’infinità di anime cristiane, nei secoli, hanno vissuto la propria autentica rinascita attraverso il sacramento del battesimo, lasciandosi alle spalle la vita materiale. Ben 1500 anni fa, infatti, la notte precedente la Pasqua, i fedeli venivano immersi con tutto il corpo nell’acqua santa di questo luogo carico di energia, dopo di che avrebbero potuto accedere alla chiesa vicina. La fonte battesimale originale a forma ottagonale, la cosiddetta “piscina”, è ancora intatta con tanto di scalini. Pare che inizialmente l’acqua risalisse dal sottosuolo, da nord, e raggiungesse direttamente la piscina riempiendola generosamente di purezza. Quando l’acqua smise di sgorgare, la piscina fu sostituita da una vasca battesimale tonda in granito e da quel momento il battesimo avvenne per aspersione, non più per immersione.

Ho letto da qualche parte che da un punto di vista geomantico questo Battistero è fortemente energetico, perché l’acqua del lago penetra nel sottosuolo per riaffiorare dall’oscurità alla luce, trasformandosi in acqua pura, battesimale appunto. Dunque questo ciclo rappresenterebbe la nascita, l’inizio di una nuova vita.

Tutto coincide con la mia profonda sensazione di forza, di pace e di sicurezza che il Battistero mi ha indotto d’istinto senza sapere molto della sua storia. Una forza tutta femminile che, forse, aveva attratto anche Manfredo Settala, un eremita che scelse di vivere qui attorno, tra le fronde intricate del Monte San Giorgio. Morto nel 1217, oggi l’eremita è considerato il santo locale. Molti giurano che la sua aura di mistero sia percepibile da chi sa ascoltare con l’anima, zittendo la mente. E non ho motivo di non crederlo…