Le vere amicizie si contano su una mano. Tre, quattro, forse cinque. Ed è tantissimo.
Per qualcuno non è così facile socializzare ma una volta rotto l’argine, ecco che l’anima si fa dirompente e si dona tutta, senza freni.
È un istinto che somiglia a quello del giocatore d’azzardo, ma privo di calcoli. Si punta su una persona che forse nemmeno ricambierà quel sentimento, ma è proprio questo il bello! Perché la gratuità è il primo prezzo in una relazione umana.
A volte queste amicizie si trascinano nel tempo solo sotto la spinta dei ricordi, senza essere alimentate da nuove folate di vento, congelate in un’insipida aridità. Eppure resistono, forse perché s’accontentano, visto che nessun altra relazione simile ha potuto raggiungere quella rara intensità.
Tuttavia, ogni nuovo incontro vale la pena di essere considerato come un’occasione di arricchimento. Sei, sette, forse nove persone sul nostro cammino. Ed è molto più di quanto ci aspettassimo. Si può anche imparare a socializzare, ad aprire i propri confini agli altri, quegli altri che come un fluido benefico riescono in qualche modo a penetrare oltre la nostra corazza per immettere humus fertile nel nostro giardino interiore. Ma bisogna fidarsi per accogliere, a costo di restare bruciati.
Anche se durante questo cammino un incontro durerà appena il tempo per essere capito, ne sarà valsa la pena. Perché ogni persona in grado di entrare in comunicazione con la nostra anima, le lascerà qualcosa per sempre che la cambierà per sempre.
Una sfumatura, una nota, un odore, un brivido, un sorriso … uno spazio in cui rifugiarsi ogni volta che si avrà voglia di ritrovarsi insieme. Ed è tantissimo. Abbiamo dieci dita. Di più non servirebbero.
Sì, PAOLA… sono attirato per “imparare a socializzare, ad aprire i propri confini agli altri, quegli altri che come un fluido benefico riescono in qualche modo a penetrare oltre la nostra corazza per immettere humus fertile nel nostro giardino interiore”, senza confini e sempre in libertà, anche durante i silenzi, i distacchi, qualche incomprensione rimediata spesso da ripensamenti o riflessioni di specchi deformanti…
A volte il distacco stimola incontri rinnovanti e scoperte convincenti di sinergie non sempre evidenti di verità camuffate da interferenze competitive…
Il desidero tende a chiedere, l’amore a dare! Un ricordo semi secolare si mette in competizione con un incontro inaspettato, una folgore nuova da decifrare!
Anche in età, a 88 capita, come a 18, spesso con il vantaggio di neuroni liberi di spaziare in altre emozioni, sottoposte alle condizioni dei vincoli di spazio o/e tempo…
Buona riflessione, Paola, sei “in penna” e vigore giovanile di azione e reazione, anche per voli “oltre”, anche se fosse solo l’eco di un richiamo…
XOXOXO, ENZO!
Grazie Enzo!