Quante definizioni per cercare di etichettare sentimenti tanto profondi quanto frastagliati. Spesso è difficile dare un nome definito ai movimenti che la sfera emotiva suscita in noi. Quanto amore c’è dentro un’amicizia? Quanta amicizia c’è dentro un amore? E cosa succede quando quel che sembrava amore diventa solo affetto?
È come se stessimo parlando di un fluido inafferrabile, simile allo scorrere dell’acqua contenuta nel letto di un torrente. È sempre acqua, eppure a volte cresce la sua portata fino a esondare, altre rallenta fino a intorpidirsi in una pozza, oppure fa un salto e diventa cascata.
Verso le persone che fanno parte della nostra sfera affettiva, questo fluido interiore, muta e sfugge alla logica limitata delle parole, declinandosi piuttosto in cangevoli sfumature dai contorni permeabili, che le situazioni della vita giocano a plasmare.
I confini tra queste persone sono pertanto labili, come se – idealmente – potessimo contenerle tutte in un unico abbraccio, protettivo e grato. Un padre, un amico, un figlio, una moglie, un amante o un cane, sì anche un cane, sono oggetto ma anche soggetto dei nostri sentimenti. Forse, è proprio ciò che riceviamo da loro a darci la consapevolezza del sentimento che ci lega, anche se la reciprocità totale ed eterna può sussistere, forse, solo nei confronti del cane.
In ogni caso, al di là del significato delle parole e dei limiti della razionalità, accogliamo i sentimenti che fioriscono in noi, senza troppi interrogativi. Tuffiamoci nello scorrere di quest’acqua che dà senso alla nostra vita, senza paura di esserne travolti. Abbeveriamoci e dissetiamo. Perché senza Amicizia, Affetto e Amore, detto in due parole: si muore.
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