Mentre Lugano pianta 75 mila tulipani, l’Olanda ne getta 140 milioni nella spazzatura. Il virus è ricaduto anche su questi fiori, simbolo della primavera, della rinascita, della vitalità. L’impossibilità di commerciarli, il crollo della richiesta, l’annullamento di feste e matrimoni, tutto questo domino contagioso ha reso i fiori tanto desiderabili quanto inaccessibili.
E pensare che nel Paese dei tulipani, nel 1635, un bulbo arrivò a costare ben 2500 fiorini, uno vero sproposito che poteva essere paragonato a sedici volte lo stipendio medio annuo di un olandese di quell’epoca.
Oggi lo sproposito si manifesta al contrario, ahimè, vanificando lavoro, passione e fatica.
Al contrario dell’Olanda, Lugano, insieme ad alcune altre città svizzere, ha colto l’occasione di celebrare questi fiori, dedicando alle vittime di tumore al seno “un tulipano per la vita”, campagna organizzata dall’Associazione L’aiMant Rose. I bulbi erano stati piantati lo scorso autunno, in tempi assolutamente non sospetti, con lo scopo di “seminare” insieme a loro anche un messaggio di solidarietà verso le donne colpite da un altro male, non virale ma purtroppo assai diffuso. Messaggio che sarebbe giunto a destinazione proprio in primavera.
E di fatti, da qualche settimana i bulbi sono esplosi in tutta la loro esuberanza, colorando Parco Ciani, le aiole del lungolago, la Biblioteca cantonale, il giardino Belvedere, gli spazi verdi di fronte al Lac, arredando di gioiosità la città semivuota.
Stanno lì, i tulipani: dritti, fieri, come tanti soldatini fedeli al messaggio di cui sono portatori, messaggio vieppiù profondo e arricchito di conforto e speranza estesa a tutti, proprio tutti. Una soffice passerella di petali rosa e bianchi incuranti dell’assenza degli abituali abitanti e turisti armati di macchine fotografiche e cellulari per immortalarli.
Pazienza, la bellezza non ha bisogno a tutti i costi di spettatori!
Privilegiati sono invece i cigni che hanno libero accesso alle aiole e sfilano con la solita disinvolta superbia allungando il collo sinuoso oltre l’orizzonte floreale, senza calpestarne il tappeto. Le immagini (come quella che ho scelto) ci arrivano dai giornali e dai social e sembrano voler interrompere il tormentato flusso di notizie grigie con quel po’ di grazia e di armonia che portano con sé nelle nostre case.
La semina sembra aver raggiunto uno scopo ben maggiore rispetto i propositi iniziali e il messaggio può essere colto da tutti senza appassire, al contrario di un fiore.
Lasciamoci, dunque, contagiare dai tulipani per la vita … anche da lontano.
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