Luce Divina: riflessi che fanno riflettere

Beethoven, Conoscenza, Simbiosi, Infinito … cos’hanno in comune queste parole? Un artista, colui che le ha scelte per battezzare alcune delle sue opere scultoree esposte in questi giorni lungo le strade, le piazze e i parchi di Lugano. Helidon Xhixha – con i suoi “Riflessi di luce” disseminati a cielo aperto e fruibili, dunque, da chiunque abbia la ventura di passeggiare nella bella città vestita di primavera – suscita non solo stupore e ammirazione ma anche qualche polemica. L’oggetto incriminato è una delle sue opere, Luce Divina, una croce in acciaio che campeggia fiera di fronte alla Chiesa di Santa Maria degli Angioli, uno degli scorci più affascinanti di Lugano, ma sede non ritenuta opportuna da alcuni. 

Sorvolando sulle ragioni e sui protagonisti che avrebbero voluto sfrattare la croce dalla sua collocazione, una riflessione sorge spontanea. Almeno a me.

L’arte non dovrebbe essere mai fine a se stessa, bensì diventare scossa, stupore, scandalo, provocazione. Perciò in questo caso (e probabilmente involontariamente) lo scultore albanese, reduce dalle esposizioni di Venezia e Firenze, ha raggiunto il suo obiettivo. Non solo far sì che le sue plastiche forme d’acciaio baciate dalla luce lacustre siano oggetto d’ammirazione da parte di fruitori liberi di vagabondare tra le pieghe delle sue creazioni. Helidon ha anche provocato una discussione, che da puerile bega di paese può diventare spunto di riflessione.

La croce sarebbe stata considerata “stonata” nel contesto urbano in cui è stata inserita, ma perché? Ad ognuno le proprie considerazioni che, come i riflessi di luce rimbalzati dalle sinuose curve d’acciaio, possono diramarsi in libertà, cucendo possibilmente confronti costruttivi. Per la cronaca: la polemica è sfumata, in queste ultime ore, nella decisione di lasciare la Luce Divina esattamente lì dove sta, con la benedizione degli Angioli. Così, quasi certamente, la “croce della discordia” finirà col divenire la regina delle venti opere di Helidon esposte in città, tutte altresì protagoniste di un’infinità di fotografie e di selfie scattati da cittadini (me compresa) e da turisti. Immagini scattate e ovviamente diffuse in tempo reale su ogni social network.

Un incredibile boomerang mediatico che sta rimbalzando il palcoscenico di Lugano, con i suoi storici scorci illuminati dalle avveniristiche sculture di Helidon Xhixha, ovunque nel mondo! Beethoven, Conoscenza, Simbiosi, Infinito … ma anche il Lac, Parco Ciani, Riva Paradiso e persino la Stazione di Lugano diventano così eccezionali protagonisti di un’esposizione a cielo aperto senza più confini.

Grazie, dunque, alla realizzazione di questa virtuosa simbiosi tra arte e urbanistica: un traguardo d’inestimabile valore culturale che unisce tutti e che rende Lugano, con i suoi riflessi lacustri, ancor più bella agli occhi del mondo. 

Riflessi di Luce lacustre