Passione, sofferenza e immensa gioia!
Gli interminabili minuti che ieri sera hanno tenuto incollato agli schermi i tifosi di calcio, non solo svizzeri e francesi, hanno premiato chi sa che niente va mai dato per scontato. Nello sport come nella vita.
Una piccola grande Svizzera, contro ogni pronostico, ha dato il meglio di sé e ha vinto con onore. Così, oggi, spopola sui network un’immagine che non chiede parole: quella di una Tour Eiffel rossocrociata.
Qualche parola, tuttavia, andrebbe spesa, perché forse non tutti sanno che la gloriosa Tour Eiffel, in realtà, ha l’anima svizzera! Non esisterebbe, infatti, se un certo signor Maurice Köchlin – ingegnere svizzero migrato a Parigi – non avesse ideato il progetto insieme a Emile Nouguier, proposto poi a Gustave Eiffel nel 1884. Ma non è finita qui: anche il calcolo strutturale è parto dell’ingegno svizzero. Se ne occupò, infatti, Karl Culmann, di origine tedesca, allievo di Köchlin e professore di grafica statica alla allora neonata facoltà di ingegneria civile del Politecnico di Zurigo.
Ciò detto … con questo orgoglio storico, gongoliamo ancor di più oggi nel piacere e nella soddisfazione di riconoscere alla piccola Svizzera – e alla Nati – la sua grandeur!
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