Bike-sharing, la ri-partenza su due ruote

Tante cose sono cambiate in queste settimane, e altrettante ne cambieranno nel prossimo futuro. Dalle relazioni sociali al modo in cui lavorare, da come impiegare il tempo a come potersi muovere, soprattutto ora che si respira una maggior libertà d’azione. Di conseguenza una maggior mobilità esterna è tanto possibile quanto necessaria. Ma come, appunto?

Se fino all’altro ieri si esortava la gente a sfruttare di più i mezzi pubblici per spostarsi in città, oggi questo è sconsigliato e comunque fortemente limitato per evitare contatti eccessivi in spazi ristretti, cosa ritenuta imprudente e prematura. Del resto, anche l’impiego delle auto, al momento, è ancora ridotto, vista la gradualità con cui tutto il meccanismo sociale si sta riavviando verso una ragionevole normalità. E gli effetti sono manifesti, con un piacevolissimo miglioramento dell’aria che ha ripulito le città dall’eccessivo accumulo d’inquinanti. A Lugano, come a Mendrisio e Bellinzona, si respira aria buona e questo effetto collaterale positivo delle circostanze drammatiche ha fatto drizzare le antenne ai Comuni, pensando di cavalcare l’onda – o meglio la strada – incentivando ancor di più l’uso di un mezzo pubblico decisamente non inquinante, alternativo e sano: la bicicletta. In particolare la bicicletta condivisa, tramite la rete di bike-sharing già ben collaudata in molte città svizzere. 

Si tratta di un noleggio che prevede la registrazione a un sito web e l’impiego di una App per il pagamento presso la stazione di noleggio della bike: semplice e pratico. Le bike viola del Luganese sono famigliari a tutti ormai e, anche se negli scorsi giorni anche loro hanno subito un necessario freno, si prevede un’importante crescita di richiesta nei prossimi mesi caldi. L’azienda fornitrice nel Luganese – la Publibike – tra l’altro, sta sostenendo il personale sanitario in tutta la Svizzera offrendo gratuitamente l’uso delle bici.

Ma non solo. Nelle prossime settimane, a Pregassona, Cassarate, Molino Nuovo, in Via Lucchini a Lugano e a Davesco – saranno installate cinque nuove postazioni e 30 nuove bici, per un totale di 268, di cui la metà elettriche. In tutto il Luganese il numero delle due ruote arriverà così a 360, per gli amanti delle due ruote silenziose e del piacere di pedalare in libertà. Nel frattempo anche dal Bellinzonese e dal Mendrisiotto giungono richieste in tal senso confermando l’apprezzamento dell’iniziativa.

La futura convivenza tra ciclisti, pedoni e irriducibili automobilisti resta ancora da testare ma si confida in una ragionevole condivisione di spazi, visto che di sharing si sta parlando. Forse anche da questa ri-partenza scaturiranno altri cambiamenti, tra cui un nuovo modo di pensare le città, la regolamentazione della circolazione e l’educazione del traffico. Staremo a vedere … pedalando insieme.