Balene lacustri e uccelli spariti

Ultimamente Lugano ha subito una particolare metamorfosi di cui, forse, parecchi non si sono accorti.

Ci ho pensato casualmente, durante una delle mie quotidiane passeggiate in Parco Ciani, ancora allegramente acceso dal calore estivo. Aiole rigogliose, platani maestosi, banani protesi verso il lago a salutare la vetta del San Salvatore. Tutto sempre magnifico, perfetto.

Se non fosse per un piccolo dettaglio, qualcosa che improvvisamente mi son resa conto mancare. Sono i cigni. Ne avrò notati solo un paio in questi ultimi mesi, regali e ben pasciuti, grazie anche alla Signora degli Uccelli che ogni mattina li foraggia con amore sulla spiaggetta, insieme a folaghe, anatre e piccioni. 

Ma dove sono tutti quelli che fino allo scorso anno passeggiavano lungo i viali del Parco, attraversavano le strade e le piazze della città, per poi sostare sui prati verdi di fronte al Lac, assolutamente incuranti della presenza umana? Soprattutto lo scorso anno, quando l’allarme pandemico aveva creato una surreale “dissipatio humani generis”, i cigni regnavano sovrani in città, tanto da essere stati immortalati in splendide foto condivise sui social. “Lugano, la città dei cigni” era persino stata battezzata. Da notare che questi uccelli non hanno nemici naturali, perciò, liberi, si diffondono con esuberanza. 

I titoli sui giornali locali, infatti, ne parlavano abbondantemente anche negli anni precedenti: “I cigni invadono Lugano”, suonava un articolo del 6 dicembre 2017; “C’è un cigno sull’A2” avvertiva un altro del 15 febbraio 2018. E così via, in ogni stagione i candidi pennuti erano protagonisti, tanto da portare le autorità, lo scorso agosto, a proporre una legge per “poter sparare anche a castori e cigni”. Legge sulla caccia combattuta dalla Protezione Animali, Pro Natura e Verdi con una proposta di referendum abrogativo.

Dopo di che, silenzio. Di cigni non si è più parlato, e la loro drastica diminuzione è passata quasi del tutto inosservata.

In compenso, in Lugano si sono moltiplicate le presenze di animali marini: le balene! Da quelle urbane dipinte sui muri di alcuni edifici della città, ad opera della Nevercrew, fino alla balena spiaggiata nel cuore di Parco Ciani, ideata dall’artista Mathias Gmachl, che farà ascoltare la sua voce, o meglio i suoi Echoes, fino al 12 ottobre. Dopo di che migrerà altrove.

Un pensiero improvviso, pieno di fanciullesca speranza … forse anche i cigni di Lugano sono migrati altrove …?