È curioso come la solitudine amplifichi i sensi. Musa ispiratrice d’insospettabili versi.
Si diventa più attenti, più sensibili, più accoglienti. Si raccoglie il tempo in mano e lo si riconsegna alle cose che si hanno attorno. Come una polvere che da ricordo si fa presente e poi sparisce di nuovo, soffiata nel nulla, incalzata da un nuovo ricordo.
Qui, affacciata su una notte muta che promette sole, coccolo il silenzio. Solo la solitudine lo permette. E gioco a fare entrare nel palcoscenico della mente quelle lontane presenze che in questo mio, solo mio, spazio vuoto mi fanno compagnia. Una maglietta, una fotografia, un cappello, una conchiglia, un profumo, una fetta di torta…involontari rimbalzi che prepotenti rompono il muro del silenzio e sussurrano affetto.
Forse è impossibile sentirsi davvero soli quando si ha la fortuna di essere amati. Lo penso, lo penso davvero. Allora sorrido. Apro le mani, libero il tempo che ho raccolto e costretto, e lo soffio via, verso un futuro pieno di nuovi ricordi. Libero, verso il sole che questa notte muta promette.
Bello
Spesso ripasso i ricordi con la riflessione della tartaruga, per riviverli…