Capita, talvolta, di sentirsi attratti da una persona che non si conosce affatto come se, invece, la si conoscesse da sempre. Incuriositi da qualche fugace dettaglio, intercettato magari in un abbozzo di conversazione, o in un timido scambio di sguardi, ecco che scatta in noi un guizzo che ci fa improvvisamente sentire in contatto fisico e mentale con quello … ‘sconosciuto’.
Un guizzo di eccitazione, sicuramente condiviso, che agita piacevolmente entrambe le creature magicamente connesse da un dialogo sospeso in un una complice alchimia.
Allora mi chiedo, non sarà che anche per gli esseri umani valga una specie di legge gravitazionale universale? Non sarà che, come i pianeti, anche le persone obbediscano a loro insaputa ad invisibili ordini ineluttabili, dettati da una grammatica fisica, chimica o matematica?
Chissà, forse è meglio non sapere. Forse è meglio accontentarsi d’essere romantici poeti anzichè dotti astrofisici e abbandonarsi alle leggi di questa deliziosa congiunzione astrale!
Sarà quel che sarà, ma è così! Sapere? A me piace, come a te!
Goethe scrisse Affinità elettive, attrazione tra persone, prendendo spunto proprio dalla chimica, dalla proprietà di alcune sostanze a legarsi solo con alcune e non con altre. Ciò a prescindere da come finisce il romanzo…
L'importante è cominciarlo. L'incipit di ogni romanzo è indispensabile, la fine spesso non dovrebbe mai essere scritta…