Mi piace immaginare questa notte così.
Sdraiata su una nuvola insieme a te. Soli, io e te, dentro il nostro Universo.
Abbracciati pelle a pelle, aderenti bocca a bocca, scaldati da un tiepido velo di piacere, come nemmeno il fuoco potrebbe fare.
Intrecciate le dita, intrecciati i pensieri, intrecciati i cuori. Immobili nel nostro eterno fluttuare. Così, riversati l’uno nell’altra, galleggiamo sospesi nel silenzio stellato di una notte senza fine.
Occhi negli occhi guardiamo il mondo. Non quello frenetico e distratto, non quello rotolato laggiù, secoli e secoli lontano dalle nostre vertiginose peripezie celesti.
No, guardiamo il mondo che c’è dentro di noi. Quello senza tempo, quello senza spazio. Quello senza vergogna, quello senza peccato. Quello che abitiamo dal primo istante in cui ci siamo ritrovati, ricucendo finalmente quell’innaturale ferita provocata dalla mano invidiosa di qualche deluso amante.
Perché due come noi, per legge di Natura, sono sempre stati parte di un Universo a parte.
E ora, qui, sdraiati su una nuvola, intrecciamo le dita, intrecciamo i pensieri, intrecciamo i cuori e riprendiamo insieme il nostro eterno fluttuare.
Incuranti del mondo che, geloso, si ferma a guardare…
Il bisesto anno 2016 mi lascia questo affettuoso messaggio di dolcezza e spontaneità caro all’amicizia e al desiderio.