È sempre lo stesso cielo eppure ogni sera cambia. Cambia vestito. Si colora di nostalgia, di eccitazione, di romanticismo, di desiderio, di timore, di impazienza. È uno specchio d’aria infinito, questo cielo lacustre, uno specchio in cui riversare i propri cangianti stati d’animo, un mare in cui volare senza veli per raccogliere sulle ali dei pensieri qualche ricordo, qualche sogno, qualche silenzio.
Liberi di sentirsi se stessi, appartenenti a quel timido rosa cipria che si fa rosso scarlatto all’orizzonte, proprio là dove lo sguardo va a morire insieme all’ultimo sole. Finché il manto blu della notte sopraggiunge inclemente, come un soffio d’alito su una languida fiammella, e allora ancora una volta il cielo si sveste e si riveste. Pare una donna che si fa semplicemente bella per quell’unico amante che ne sa cogliere la segreta bellezza.
Pelle. Nuda pelle profumata di champagne, paillettes, brillantini, argento e oro. Luna e stelle accendono di vita questo cielo senza sonno, solo la sciabolata di un aereo disegna un cammino, facile seguirlo e cucire con lo sguardo il rizoma di un nuovo destino.
Sembra tutto scritto. Nostalgia, eccitazione, romanticismo, desiderio, timore, impazienza. Dentro uno specchio di cielo lacustre che è sempre lo stesso, eppure ogni sera cambia, fedele a quell’unico amante che ne sa cogliere la segreta bellezza.
Sei unica
Anche tu!
Leggo a notte inoltrata, illuminata da una sola stella, solitaria, nel grigiore del cielo che esclude speranze di novità di locale paesaggio orobico – camuno – di valli alpine…
Anche qui il manto più o meno scuro della notte lascia il campo a nuovi sogni e sospiri da domani in poi… La poesia dei ricordi potrà ricominciare alle attese di domani, baldanzose di qualche aspettativa di …nuova ventura nel luogo ricco per sua natura!
Grazie Enzo