Il giorno della Festa della Mamma evoca il sorriso, l’abbraccio, la gratitudine e tutto ciò che la maternità racchiude in sé di bello e buono. Un po’ come il mese che lo ospita, maggio, simbolo della rinascita e dell’anelata emersione dal letargo invernale. Tuttavia, non per far la “guasta-festa”, essere madre non è solo gioia ed esaltazione della vita. È anche sacrificio e dolore, come ogni madre ben sa, e non solo dolore fisico. Perché mamma non si nasce, si diventa. Soprattutto imparando dai propri errori che, come tanti tasselli di un puzzle, chiedono d’essere collocati al posto giusto per poter dare un senso al tutto.
Meglio ancora del puzzle, l’arte pittorica può essere presa in prestito come chiave di lettura per capire quanto sia complicata e ricca la figura materna. Non alludo all’infinità di raffigurazioni di “Marie” col bambino in grembo, avvolte da un’aura di buonismo tanto verginale quanto irreale; penso piuttosto a certe opere d’arte assai più contorte e graffianti: le famose Maternità pittoriche di Picasso, che della donna aveva una visione esasperata e, proprio per questo, fortemente simbolizzata. I suoi ritratti di madri sono quasi sempre “schizofrenici” e sembrano intimamente connessi con l’inquietudine e con l’inafferrabile, anziché solo con l’amore e la femminilità. Quest’interpretazione pittorica diventa psicologica e consente, a mio avviso, di completare quell’archetipo di maternità essenzialmente concavo, ovvero accogliente e recettivo, con l’altro aspetto più conflittuale e disarmonico.
È impossibile, infatti, ignorare le inquietudini e le ansie che la natura di madre porta con sé: il corpo cambia e la donna non è padrona della propria trasformazione perché vive un rapporto fusionale ineluttabile con ciò che sta per diventare. Analogamente, le pennellate spigolose di Picasso sembrano proprio sottolineare la trasformazione e l’inevitabile complessità psicologica del divenir madre. Tuttavia, tra le tante spigolature della maternità – nell’arte così come nella vita – bastano un ginocchio tondeggiante, un braccio avvolgente e una mano forte a sostenere il piccolo nella sua aurora alla vita, per ristabilire quel rassicurante sospiro che ogni madre, di ogni tempo, emana.
Perciò, nel giorno della Festa della Mamma ricordiamoci di regalare almeno un sorriso, un abbraccio e soprattutto un profondo Grazie alle nostre mamme, senza dubbio più preziose di qualsiasi quadro di Picasso!
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