Dedicato

Mi capita spessissimo di mettermi davanti allo schermo bianco per scrivere qualcosa che sento eppure non esce niente. Succede che mi senta osservata da me stessa, mi sdoppio: c’è quella che scrive ma c’è anche quella che guarda, che giudica. E così la seconda blocca la prima.

Poi però mi scrollo di dosso l’osservatrice, penso meno, oso di più ed ecco che improvvisamente il rubinetto si apre e le parole scorrono da sole, finalmente libere. E che sorpresa, chi si immaginava fossero così tante, giocose, drammatiche, potenti!

Dedico questo pensiero a una persona che – so per certo – ha tanto da raccontare, da scrivere, da condividere. Ciò nonostante, non ci crede abbastanza. Fatica a cominciare, forse perché c’è quell’altro che lo osserva, che lo giudica, che gli mormora ma a chi interessa la tua storia … . Unitevi, coraggio, è una storia interessante … diventate uno solo e poi osa liberare le parole perché hanno tantissimo da dire, tanto da far zittire molti vani blaterare. 

Un aforisma in cui mi sono imbattuta per “caso” oggi potrebbe fare da stimolo al tuo inizio. Suona così: “Se piangi perché non hai visto il sole, le lacrime ti impediranno di scorgere le stelle” (Tagore). 

Ecco, tu potresti raccontare al mondo com’è il sole, come sono le stelle e molto di più. Credici.